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#Elevati!

Alessandra Maisto 

Contemporary Artist




Tu sei il tuo spirito!


mi sono costretta in una certa misura a rompere ogni schema e a trovare una forma inedita di essere-cioè di espressione- per ogni cosa che sento o penso. >>

V. Woolf

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Primèvo 

MaMo galleria, Via Plinio 37, Milano

Mostra bi-personale di Alessandra Maisto e Umberto Carotenuto

Primèvo

Inizio, Principio, nuova Era, la genesi del Tutto, rigenerazione e catarsi che assieme creano un nuovo uomo, nato dallo stesso fuoco che Prometeo rubava agli dei per infondergli vita.

È in un contesto primordiale, che si perde nella notte dei tempi, che si muovono queste nuove creature frutto dell'opera di Alessandra Maisto e Umberto Carotenuto.

Entrambi guardano all'Uomo  e alla Donna , infondendo loro una spiritualità del tutto unica, creando un linguaggio iconico, tipico dei simboli religiosi o esoterici o cabalistici addirittura. Che siano i tarocchi o le carte da gioco o le stoffe erette a paramenti sacri a far da sfondo alle loro opere, in ogni caso emerge un Homo Novus che non rinnega il suo passato, la sua Storia , ma parla una lingua inedita. È il Logos da cui tutto ha inizio, come il Principio  da cui l'Apostolo Giovanni,nel prologo al suo Vangelo, fa coincidere l'inizio del Mondo, l'Universo che trasse la luce attraverso Dio, dissipando in tal modo le tenebre. L'Evo Oscuro che muore e dà vita al Primèvo. 

Peculiari sono invece i percorsi  che hanno guidato le vicende creative di Umberto carotenuto e Alessandra Maisto. Nel primo, la donna prescelta ha nel simbolismo magico delle carte da gioco il tratto distintivo della sua bellezza, che però non è fine a se stessa, ma è nel contempo forza, riscatto sociale, ribellione. Sullo sfondo il Vesuvio a rappresentare il legame forte, materno con il grembo primigenio, con il territorio. Il Sud dai mille volti e mille rinascite come novella Araba Fenice.

Il viaggio spirituale di Alessandra Maisto  parte invece da lontano. Dall'Oriente multiforme, dalle prime comunità Cristiane. Gli ori e le stoffe, il rosso, rievocano storie di uomini e di donne che guardano il cielo per trarne i segni magici del volere di Dio, il Dio degli uomini, che egli comprende  e di cui ha pietà. Le figure umane impresse su tali stoffe  creano un viaggio unico che si snoda su vari livelli, come un percorso a incastro, tassello dopo tassello, quasi a voler essere metafora del faticoso cammino dell'Uomo verso la sapienza, la perfezione, la sublimazione che rigenera, levando le scorie del peccato, del dolore.

In tutto questo qual è il ruolo dello Spettatore? Egli altri non è che il soggetto di cui si è  parlato finora. È lui il centro nevralgico delle opere disvelate dai due artisti, che come novelli Virgilio nell'Inferno quotidiano, sicuri ci traghettano verso le Stelle, come Dante nella sua Comoedia. Come un gioco di specchi, fra le figure umane struggenti e conturbanti che sono cartoline, frammenti del suo passato. O sogno forse, suggestioni indotte dal subconscio, non reali.

testo critico di

VINCENZO LAURITO 

Land Art dei Campi Flegrei 2019

PARCO DELLA QUARANTANA, FUSARO.


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